08 marzo 2008

Piccoli post monouso /3 - avevo parlato troppo presto

A chi si sia per caso chiesto dove siano i post promessi dico che ieri avevo parlato troppo presto. La congiuntura astrale di cui parlavo ieri è svanita in fretta a causa della sparizione improvvisa del segnale wireless che qui a casa 'rubo' ad un vicino compiacente o almeno non troppo accorto. Le idee restano però...

Inciso: ma perché cacchio, per un motivo o per l'altro, nelle mattine del fine settimana non riesco mai a dormire quanto vorrei? Ieri mattina sono stato svegliato da una telefonata alle 9.15 e poi, dieci minuti dopo, dalla mia coinquilina che, con un entusiasmo tutto suo, mi voleva mostrare un pezzo di collage sartoriale di dubbio gusto che lei definisce "una maglietta customizzata con le sue mani". Le avrei tirato un martello in mezzo agli occhi. Con entusiasmo tutto mio, s'intende.
Oggi invece è venuto lo zio di Tomi a prendere delle cose che Tomi aveva lasciato qui a casa. Si era detto alle 10.30. Con puntualità israelo-ungherese, questo è arrivato con un'ora di anticipo. MI ha svegliato il suono ripetuto del campanello. Mi sono presentato alla porta che sembravo un morto vivente. Lui invece, aspetto scattante in tenuta da jogging, sembrava in piedi dall'alba dei tempi. Spero che almeno si sia reso conto di avermi svegliato. Ormai sono in piedi. Buongiorno mondo.

Inciso nell'inciso: come musica di risveglio ho ascoltato Hallelujah suonata da Jeff Buckley.

Fine dell'inciso, e dell'inciso nell'inciso, e già che ci siamo anche del post.

a.

Piccoli post monouso /2 - primaverestate

Da qualche giorno è arrivata la primavera, tanto simile a quella che, utilizzando i parametri trentini, di solito chiamo estate. La stavo aspettando da qualche settimana. Terribilmente stufo del vento fortissimo e della pioggia di traverso, della casa impossibile da riscaldare e dei fornellini a ventola, dei maglioni e delle scarpe invernali. Pregustavo il momento in cui avrei potuto finalmente uscire in pantaloni corti e sandali, godendo del sole finalmente caldo e del cielo senza nuvole e del mare così vicino.
Oggi ce l'ho fatta. Stamattina ho sciabattatto con le mie crocs nuove nuove fino ad Hadar per il consueto appuntamento con Nir e Rinat per l'hummus del venerdì da Abu Maroon (non buono come Said ad Akko, ma comunque una qualità notevole). Poi mi sono trascinato a pancia piensissima ad una festa di strada organizzata dai miei amici alternativoni di Bat Galim. Suonava (si può dire?) un gruppo rap tedesco. In quattro sul palco, unici strumenti i microfoni ed un Mac. La gente ballava serena e io mi sono bevuto un paio di birrone in compagnia di Omer e Roee. L'atmosfera era molto piacevole, da pomeriggio (f)estivo. Quanto normale sembra questo paese se si giudica da momenti come questi. Chissà quanti dei presenti stavano pensando ai fatti di ieri, a quanto la pazzia umana può essere crudele. Cissà quanto la voglia di non pensare riesce a prevalere sulla rabbia e la paura. Ma questo non è l'argomento di questo post. Sto andando fuori tema.
Dopo la festa mi sono rifugiato dai miei amici incinti per un tè e per guardare il tramonto dalla loro terrazza. Camminando verso casa loro mi sono ritrovato per caso nel punto esatto in cui lo scorso 6 settembre (giorno del mio arrivo ad Haifa) lo sherut preso all'aeroporto mi ha scaricato insieme ai miei bagagli ed alle mie aspettative. Quante cose sono cambiate da allora, quante cose sento di aver imparato. Il paragone tra i due momenti mi ha fatto sentire bene. Mi ricordo quanto perplesso fossi riguardo a quel quartiere (Hadar) e sorrido pensando a quanto ora invece io mi ci senta a casa.
E' arrivata la primavera finalmente. MI sento semplicemente bene.

a.

07 marzo 2008

Piccoli post monouso /1 - Intro

La mia latitanza dal blog è diventata ormai più la regola che un'eccezione. Non mancano però le cose di cui vorrei scrivere. Alle volte manca la voglia, altre volte il tempo, altre volte la rete. Oggi, per una strana congiuntura astrale tutti questi fattori hanno risposto prontamente all'appello e quindi è meglio approfittarne. Preferisco però scrivere qualche post breve, piuttosto che un capitolone palloso riguardo a queste ultime settimane. Vediamo cosa ne esce. Buona lettura.

alberto