tag:blogger.com,1999:blog-276942112024-03-19T11:25:56.912+01:00o l t r e c o n f i n eIn qualsiasi luogo vi troviate, sappiate che, leggendo questa pagina, avrete appena oltrepassato una frontiera.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.comBlogger25125tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-11757120085972193762010-06-10T14:43:00.000+02:002010-06-10T14:44:58.325+02:00Un giorno triste per l'ItaliaOggi è un giorno triste per l'Italia. Oggi è stato fatto un altro grave passo contro la libertà dei cittadini e contro la lotta alla criminalità. Oggi il nostro governo ha mostrato, ancora una volta, la sua determinazione nel difendere gli interessi di pochi e trascurare quelli di molti. Oggi, ancora una volta, si è affermata la distanza tra una classe dirigente irresponsabile e spregiudicata e il popolo italiano che inevitabilmente ne pagherà le malefatte e ne subirà, sempre di più, la tirannia. Buona fortuna, Italia, ne hai davvero bisogno.<br /><br />PS: provate a censurarmi, farabutti!Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-36567784586161671192008-08-07T14:53:00.006+02:002008-08-07T16:06:17.750+02:00Elogio alla bananaSe ne parlava ancora alcuni anni fa con qualcuno dei membri della cosca dei padovani, probabilmente con Andrea, ai tempi in cui ancora mostrava velleità ciclistiche corroborate da gamba rasata di fresco e musiche di Paolo Conte.<br />La banana come <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">snack ante litteram</span> e come esempio di <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">ottimo design naturale</span> grazie alle sue proprierà intrinseche.<div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGUAksqP-dQMUkF3bNTJm17KHMWLgYLH8wQrzc3_xdi00zD0dpUnBlT7U86J-OUqQyumEewWVlZ9v-4cu45zGKuH4Y-BVadV0teSTt6qrci05cLHY8UPsmScJGRrZxQ1Zwtw-wmw/s1600-h/banana-1967.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGUAksqP-dQMUkF3bNTJm17KHMWLgYLH8wQrzc3_xdi00zD0dpUnBlT7U86J-OUqQyumEewWVlZ9v-4cu45zGKuH4Y-BVadV0teSTt6qrci05cLHY8UPsmScJGRrZxQ1Zwtw-wmw/s200/banana-1967.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231776156583593698" /></a><br /><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;">La discussione è stata ripresa stamattina insieme ad un paio di colleghi ed ha avuto come frutto (!) una lista di proprietà che decreterebbero la superiorità incontrastata della banana.<br /></div><div style="text-align: left;">Ecco qui le proprietà riconosciute:</div><div><ul><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">E' igienica: </span>non necessita di essere lavata prima di mangiarla;</li><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">E' robusta: </span>può essere trasportata con facilità, senza paura che si rovini o si spiaccichi. Eventuali botte non la rendono immangiabile;</li><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">E' ergonomica: </span>grazie alla sua forma allungata e leggermente ricurva può essere facilmente infilata in tasca (cosa che non si può fare con la frutta di forma simil-sferica) senza limitare eccessivamente i movimenti. Se posizionata con accuratezza può suscitare anche un senso di ammmirazione e/o invidia, per non dire desiderio. Inoltre, se appoggiata su un piano inclinato non scivola e non rotola giù dal sedile dell'automobile in frenata, andando persa per sempre;</li><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">E' pratica:</span> si può mangiare senza sporcarsi le mani;</li><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">E' nutriente: </span>lo sanno tutti che è ricca di potassio, quindi non mi dilungo troppo su questo punto;</li><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">E' facile da individuare:</span> grazie al suo colore giallo può essere rinvenuta con facilità anche nelle stanze incasinatissime degli studenti universitari;</li><li style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold; ">Si conserva bene </span>anche a temperatura ambiente e per parecchi giorni.</li></ul><div style="text-align: left;">Alla luce di questi questi suoi innegabili pregi, la banana entra secondo me di diritto nell'olimpo degli oggetti ai quali non si può rinunciare. Visto che comunque questo è un blog democratico (seppur poco serio), invito tutti ad aggiungere argomenti a favore (o a sfavore) della tesi sulla superiorità della banana. Vediamo fino a dove riusciamo a spingerci!<br /></div></div><div style="text-align: left;">Io, nel frattempo, vado a fare merenda con una bella banana della mensa irst.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">alberto</div><div><div style="text-align: left;"><br /></div><br /><br /></div></div></div>Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-85252091182065700262008-05-27T14:04:00.003+02:002008-05-27T14:23:43.888+02:00Questo post non ha matrice politicaLa volta scorsa si parlava del ragazzo di Verona ucciso a calci e pugni per aver rifiutato una sigaretta. A commettere quel gesto erano stati quattro esponenti in qualche modo connessi ai movimenti giovanili di estrema destra. I media però hanno fatto notare che l'aggressione NON AVEVA MATRICE POLITICA. <br /><br />Qualche giorno fa una banda (una volta l'avrebbero chiamata squadraccia) munita di spranghe, assi e sciarpe per coprire il viso ha perpetrato un'azione "punitiva" in un quartiere multietnico della capitale. Si dice che la questione riguardasse una storia di borseggio, di soldi non restituiti, di questioni di quartiere. Sta di fatto però che la banda è fuggita nel nulla lasciandosi alle spalle vetrine spaccate, qualche lesione e un bel po' di terrore xenofobo. Anche qui qualcuno ci ha tenuto molto a puntualizzare che l'aggressione NON AVEVA MATRICE POLITICA.<br /><br />Oggi all'Università di Roma un ragazzo appartenente ai collettivi di sinistra è stato accoltellato da qualcuno che evidentemente non la pensava come lui. A quanto pare stava manifestando contro un'assemblea di un ormai noto movimento di estrema destra. Sto solo aspettando che qualcuno trovi una qualche interpretazione alternativa a quella autoevidente per questo fatto. Aspetto che poi qualche giornale riferisca che l'aggressione alla Sapienza NON AVEVA MATRICE POLITICA.<br /><br />Quanto tempo ci vorrà prima che la gente apra gli occhi?Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-59402988489052035962008-05-05T10:03:00.002+02:002008-05-05T12:12:25.612+02:00Di tutta l'erba un fascioUn governo in fieri che include esponenti politici di un partito razzista e xenofobo. Una campagna elettorale incentrata sul tema della sicurezza, o meglio della insicurezza, vera o presunta, delle nostre città. Il nuovo sindaco di Roma accolto dal saluto romano di tante persone. E poi, qualche giorno fa, un ragazzo ridotto in fin di vita per aver rifiutato una sigaretta. Non sono io a dirlo, bensì fonti di informazioni molto più autorevoli, che le persone responsabili di questo immotivato e brutale pestaggio appartengono allo stesso movimento di estrema destra che salutava Alemanno nel giorno della sua elezione. Forse non brillo di originalità se mi permetto di connettere i due avvenimenti, ma è il silenzio dei cittadini e soprattutto della nostra classe politica che mi muove ad esperimere qui la mia rabbia e la mia inquietudine. E' l'indifferenza delle persone che giustiustifica un ulteriore messaggio. Non si tratta ormai di casi isolati, ogni giorno i qutidiani riportano avvenimenti che documentano il preoccupante spostamento verso una cultura dell'impunità nei confronti dei vincitori, a prescindere da cosa essi facciano. Il fatto che le elezioni politiche, ed in alcuni casi anche le amministrative, siano state vinte dal centro-destra non giustifica affatto atti di violenza o di mancato rispetto. In ogni braccio alzato, in ogni aggressione, si rispecchia la non-cultura vigliacca di chi agisce perché è consapevole dell'indifferenza (per non dire compiacenza) di chi è al potere. Ma dopotutto non si può pretendere che chi è stato eletto si lanci contro i propri elettori. Ma l'opposizione invece cosa fa? Tace. O quando parla fa davvero cadere le braccia. Come D'Alema che, in uno sforzo bipartisan, si lancia in un moto di supporto verso Calderoli e la sua maglietta anti-islam. Ed i media, che dovrebbero esssre "i cani da guardia del padrone" cosa fanno? Commentano senza sbilanciarsi più di tanto. Non si capisce se le foto (agghiaccianti) della festa per l'elezione del sindaco della capitale siano di condanna, di testimonianza o di supporto. E il popolo cosa fa? Si gira dall'altra, forse per paura o forse per puro disinteresse, abituato ormai a pensare che non ci sia davvero niente da fare, rassegnato ormai alla distanza incolmabile che viene percepita tra classe politica e cittadini. Con l'indifferenza con la quale si porge una sigaretta ad uno sconosciuto.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-45083978574923002452008-03-08T09:29:00.001+01:002008-03-08T09:29:37.047+01:00Piccoli post monouso /3 - avevo parlato troppo prestoA chi si sia per caso chiesto dove siano i post promessi dico che ieri avevo parlato troppo presto. La congiuntura astrale di cui parlavo ieri è svanita in fretta a causa della sparizione improvvisa del segnale wireless che qui a casa 'rubo' ad un vicino compiacente o almeno non troppo accorto. Le idee restano però...<br /><br />Inciso: ma perché cacchio, per un motivo o per l'altro, nelle mattine del fine settimana non riesco mai a dormire quanto vorrei? Ieri mattina sono stato svegliato da una telefonata alle 9.15 e poi, dieci minuti dopo, dalla mia coinquilina che, con un entusiasmo tutto suo, mi voleva mostrare un pezzo di collage sartoriale di dubbio gusto che lei definisce "una maglietta customizzata con le sue mani". Le avrei tirato un martello in mezzo agli occhi. Con entusiasmo tutto mio, s'intende. <br />Oggi invece è venuto lo zio di Tomi a prendere delle cose che Tomi aveva lasciato qui a casa. Si era detto alle 10.30. Con puntualità israelo-ungherese, questo è arrivato con un'ora di anticipo. MI ha svegliato il suono ripetuto del campanello. Mi sono presentato alla porta che sembravo un morto vivente. Lui invece, aspetto scattante in tenuta da jogging, sembrava in piedi dall'alba dei tempi. Spero che almeno si sia reso conto di avermi svegliato. Ormai sono in piedi. Buongiorno mondo. <br /><br />Inciso nell'inciso: come musica di risveglio ho ascoltato Hallelujah suonata da Jeff Buckley. <br /><br />Fine dell'inciso, e dell'inciso nell'inciso, e già che ci siamo anche del post.<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-60897221352219663652008-03-08T09:11:00.001+01:002008-03-08T09:11:52.969+01:00Piccoli post monouso /2 - primaverestateDa qualche giorno è arrivata la primavera, tanto simile a quella che, utilizzando i parametri trentini, di solito chiamo estate. La stavo aspettando da qualche settimana. Terribilmente stufo del vento fortissimo e della pioggia di traverso, della casa impossibile da riscaldare e dei fornellini a ventola, dei maglioni e delle scarpe invernali. Pregustavo il momento in cui avrei potuto finalmente uscire in pantaloni corti e sandali, godendo del sole finalmente caldo e del cielo senza nuvole e del mare così vicino.<br />Oggi ce l'ho fatta. Stamattina ho sciabattatto con le mie crocs nuove nuove fino ad Hadar per il consueto appuntamento con Nir e Rinat per l'hummus del venerdì da Abu Maroon (non buono come Said ad Akko, ma comunque una qualità notevole). Poi mi sono trascinato a pancia piensissima ad una festa di strada organizzata dai miei amici alternativoni di Bat Galim. Suonava (si può dire?) un gruppo rap tedesco. In quattro sul palco, unici strumenti i microfoni ed un Mac. La gente ballava serena e io mi sono bevuto un paio di birrone in compagnia di Omer e Roee. L'atmosfera era molto piacevole, da pomeriggio (f)estivo. Quanto normale sembra questo paese se si giudica da momenti come questi. Chissà quanti dei presenti stavano pensando ai fatti di ieri, a quanto la pazzia umana può essere crudele. Cissà quanto la voglia di non pensare riesce a prevalere sulla rabbia e la paura. Ma questo non è l'argomento di questo post. Sto andando fuori tema.<br />Dopo la festa mi sono rifugiato dai miei amici incinti per un tè e per guardare il tramonto dalla loro terrazza. Camminando verso casa loro mi sono ritrovato per caso nel punto esatto in cui lo scorso 6 settembre (giorno del mio arrivo ad Haifa) lo sherut preso all'aeroporto mi ha scaricato insieme ai miei bagagli ed alle mie aspettative. Quante cose sono cambiate da allora, quante cose sento di aver imparato. Il paragone tra i due momenti mi ha fatto sentire bene. Mi ricordo quanto perplesso fossi riguardo a quel quartiere (Hadar) e sorrido pensando a quanto ora invece io mi ci senta a casa. <br />E' arrivata la primavera finalmente. MI sento semplicemente bene.<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-59846651980121746862008-03-07T18:10:00.003+01:002008-03-07T18:28:12.931+01:00Piccoli post monouso /1 - IntroLa mia latitanza dal blog è diventata ormai più la regola che un'eccezione. Non mancano però le cose di cui vorrei scrivere. Alle volte manca la voglia, altre volte il tempo, altre volte la rete. Oggi, per una strana congiuntura astrale tutti questi fattori hanno risposto prontamente all'appello e quindi è meglio approfittarne. Preferisco però scrivere qualche post breve, piuttosto che un capitolone palloso riguardo a queste ultime settimane. Vediamo cosa ne esce. Buona lettura.<br /><br />albertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-54489969960453999032008-02-06T22:23:00.000+01:002008-02-06T23:01:48.430+01:00A grande richiesta...Cari amici, eccomi di nuovo qui. Con un mese in più di Israele sulle spalle, senza un governo, con la barba più lunga e con la voglia che l'inverno se ne vada in fretta, vista la mancanza di riscaldamento a casa mia. E visto che oltre al riscaldamento manca anche la connessione ad internet, sto scrivendo questo post da un bar. Ma non da un bar qualsiasi, sto parlando del <a href="http://www.myspace.com/cafeneto">CafeNeto</a>, il posto che in questi ultimi tempi ha acquisito la funzione di seconda casa. Si mangia piuttosto bene (soprattutto la minestra di zucca), c'è la rete gratis, il lunedì si ascoltano Udi e i suoi amici che suonano il jazz di quando loro erano giovani e il giovedì sera invece ci sono sempre concertini di generi diversi. E le facce che girano sono sempre le stesse, molti con il computer come me, altri invece (più saggi) semplicemente con un bicchiere di vino (al motto di - internet + cabernet, che in galilea lo fanno buono).<br />Oggi sono stato a Gerusalemme per assistere ad alcuni esperimenti alla Hebrew University. G. è una città incredibile, non mi stancherò mai di dirlo. Anche senza necessariamente andare nella città vecchia l'aria che si respira è magica, le persone sembrano più simpatiche e tutta la tensione che caratterizza la città sembra essersi nascosta non si sa dove.<br />Una novità: forse ho trovato degli amichetti con i quali suonare un po' di rock n' roll. Non sarà la band che vincerà un disco di platino ma almeno ci si diverte e soprattutto posso suonare un buon basso. Per gli esperti in materia si tratta di un vecchio jazz bass sul quale hanno montato un humbucker al ponte. Suona che è una potenza, o forse semplicemente è una mia impressione dopo tanta astinenza. Vi faccio sapere le date dei concertini, se ce ne saranno.<br />La settimana prossima mezzo irst si trasferisce in terrasanta, sarà l'occasione per fare qualche giretto, bere qualche birra in italiano ed invitare tutti nella mia casetta per una bella spaghettata (se qualcuno degli interessati mi legge, ricordatemelo!).<br />Ecco qui, ho fatto il mio dovere, mi sono fatto sentire dopo tanto tempo. Ammiro Lorenzo ed Oscar (i link dei loro blog nella colonna a destra) per la costanza e per i contenuti. <br />Ora mi sa che mi cacciano, si è fatto tardi. Domani yom hamishì, ossia giovedì, ossia ultimo giorno della settimana lavorativa. Ultimo sforzo e poi mi aspetta un rilassante weekend.<br />Saluto e abbraccio tutti.<br /><br />AlbertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-75073169407935721702007-12-02T17:41:00.000+01:002007-12-02T21:28:51.371+01:00Notizie dalla Repubblica...Ciao a tutti. Per una volta non scrivo qualcosa che abbia a che vedere con la mia vita qui in Israele. Oggi ce l'ho un po' con "<a href="http://www.repubblica.it">la Repubblica</a>", che in questi ultimi giorni, in un paio di occasioni, mi ha stupito per la poca cura con la quale ha fornito alcune notizie. Non so se si tratti di semplice superficialità (cosa che dopotutto mi auguro) oppure di deliberata volontà di colpire i lettori con le notizie. In entrambi i casi rimane il mio disappunto per questo atteggiamento da parte dal giornale che ritengo la mia principale fonte di informazione sull'Italia e sul mondo mentre mi trovo qui.<br /><br />La prima notizia, risalente a qualche giorno fa, riguarda uno <a href="http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=14809">spot</a> andato in onda durante la partita Nigeria-Svizzera che viene definito dall'autore dell'<a href="http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/partita-svizzera-nigeria/partita-svizzera-nigeria/partita-svizzera-nigeria.html">articolo</a> "una campagna anti-stranieri". In realtà, guardando il video, ho avuto l'impressione che non si tratti esattamente di questo. Lo spot, che si conclude con le parole "don't believe everything you hear", secondo me ha il semplice obiettivo di mettere in guardia contro le illusioni che una società lontana e ricca come la nostra può creare, ma soprattutto contro chi, facendo leva su queste illusioni, mette in moto un meccanismo che spesso sfocia nello sfruttamento della prostituzione e del lavoro illegale. Quindi la sottointesa accusa di razzismo elvetico almeno in questo caso secondo me è inappropriata. Che poi la Svizzera abbia preso una brutta piega, queso è un altro paio di maniche....<br /><br />La seconda <a href="http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/melliti/melliti.html">notizia</a> invece riguarda il regista tunisino Moshen Melliti, esiliato nel nostro paese da parecchi anni. Di lui viene detto che "non ha mai potuto assistere alle proiezioni del suo lavoro all'estero". Questa è una balla colossale, visto che io Melliti l'ho visto di persona presentare il suo film al Festival del Cinema di Haifa. E l'ingresso in Israele non è proprio uno dei più facili da ottenere, soprattutto se si è senza passaporto. In più l'articolo parla di una lettera inviata al presidente della Repubblica in cui si esprime sconcerto per il fatto che Melliti, dopo tanti anni nel nostro paese, sia ancora apolide. Tra i numerosi firmatari ci sono alcuni noti registi e produttori italiani anch'essi presenti al festival del cinema ad Haifa. Mi sa che loro ci sono anche andati a cena con Melliti. Se mi impegno posso anche dirvi il nome del ristorante. Nessuna obiezione da parte mia sull'eventuale passaporto italiano per il regista tunisino. E ben vengano le sollevazioni dei colleghi per sveltire la pratica. Mi sta meno simpatico invece il fatto che a volte le notizie vengano confezionate in articoli che fanno volutamente leva sui sentimenti, nel nome di un giornalismo impegnato, anche a scapito dell'accuratezza dell'informazione.<br /><br />Laila super-tov!<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-38885946797815254912007-11-20T23:37:00.000+01:002007-11-21T00:05:51.818+01:00Concorso a premiE' un po' di tempo che sto pensando di scrivere questo post. Varie cose, tra le quali la mia pigrizia e la visita del nostro Rabbi, mi hanno fin'ora impedito di realizzarlo, ma ora eccolo qui. Si tratta di un concorso a premi. Tutti voi (sebbene non siate così numerosi) siete invitati a partecipare. <br /><br />Tutto inizia con un furgoncino alquanto appariscente (e forse anche inquietante) che spesso è parcheggiato nella strada in cui vivevo fino a qualche settimana fa. Potete osservarlo nella foto, sta a voi giudicare. Andando all'università ci passavo davanti tutte le mattine e ogni sera, al mio rientro, il furgoncino giallo era sempre al suo posto, con il personaggio bizzarro raffigurato sulla fiancata che mi guarda severo. Giorno dopo giorno, la mia curiosità mi ha portato a formulare delle ipotesi su quale senso potesse avere tale veicolo e queste ipotesi, nella mia testa, si sono trasformate in altrettante storie, una delle quali ha prevalso. Ma non ve la racconto ora, perché qui entrate in gioco voi. Vi invito ad osservare la foto e a pensare una storia che giustifichi l'esistenza dell'ormai mitico furgoncino giallo, nonché del personaggio raffigurato su di esso. Vince chi fornisce la storia più divertente. Qual'è il premio? Beh, devo ancora pensarci, ma c'è ampio spazio di contrattazione con il vincitore. In più, come premio di partecipazione regalerò presto a tutti voi un video divertente da me girato che ha molto a che fare con il soggetto di questo concorso.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu2InhGcGIsrmOhucNpcxYAc8kjLvALqPLb8TOLnuMvnK3XcF1YusT9Y3UJTzZWRWysCiEYmlqq04bPUWxpTIuNYTb_YwE50LvYU1vcq_vOxDKjhqCliVUenWHNGfL5_33Sd8ppw/s1600-h/16102007%231.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu2InhGcGIsrmOhucNpcxYAc8kjLvALqPLb8TOLnuMvnK3XcF1YusT9Y3UJTzZWRWysCiEYmlqq04bPUWxpTIuNYTb_YwE50LvYU1vcq_vOxDKjhqCliVUenWHNGfL5_33Sd8ppw/s400/16102007%231.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5135062257413915442" /></a><br />Nel frattempo, grazie a Nir e Rinat, ho scoperto la verità e ora conosco la vera funzione del furgoncino giallo, ma anche questo rimane per ora un segreto. Ovviamente <a href="http://corax.altervista.org/">Oscar</a> non può partecipare al concorso, visto che ormai conosce tutta la storia.<br /><br />Spremetevi le meningi e facciamoci ridere. In bocca alo lupo!<br /><br />AlbertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-37559720323774804012007-11-12T11:44:00.000+01:002007-11-12T13:49:24.152+01:00OggiOggi sono arrivato tardi all'università. Oggi ho dormito un paio di ore di più perché ieri sera ho fatto tardi (lavorando, non divertendomi). Oggi ho avuto una riunione, fin'ora, e probabilmente ne avrò un'altra più tardi. Oggi non sono riuscito a chiamare il ministero dell'interno israeliano per prolungare il mio visto perché loro sono aperti al pubblico solo quattro ore al giorno (così pare). Oggi peso 82 chilogrammi. Oggi c'è il sole ma fa abbastanza freddo. L'autunno è iniziato improvvisamente e dopotutto non mi dispiace affatto. Oggi ho addosso gli stessi pantaloni che avevo ieri e anche l'altro ieri. Oggi manca un giorni all'arrivo di Oscar e penso già a come fargli trascorrere una vacanza piacevole in Israele. Oggi mangerò al ristorante cinese dell'università e poi berrò il mio solito caffè da Greg. Oggi continua lo sciopero dei professori e quindi l'università è semi-deserta. Oggi ho realizzato che le parole yishuv (insediamento), shabbat (sabato) e leShevet (sedersi) hanno la stessa radice. Oggi venendo all'università ascoltavo nell' ipod i Dag Nahash e mi sentivo un po' più israeliano del solito. Oggi aspetto la risposta per presentare un mio lavoro ad una conferenza, speriamo sia positiva. Oggi spero di riuscire a fare un po' di spesa prima di arrivare a casa. Oggi sto bene.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-57711845305826749782007-10-26T10:27:00.000+02:002007-10-26T11:51:26.900+02:00Casa dolce casaC'era una volta quello che mi voleva affittare camera sua e voleva andare a dormire in uno stanzino minuscolo. C'erano quelli che non parlavano inglese. C'era la tipa che, con il suo macchinone e i suoi gioielli, mi ha fatto illudere che il posto fosse qualcosa di meglio di un garage buio sul retro di una casa. C'era quello che lo stava ancora ristrutturando, ma che una volta completo sarebbe stato bellissimo. Ce n'era uno con una vista incredibile sulla baia, ma assolutamente vuoto. E caro. C'era la stanza di Moriya, che se l'avessi presa forse non sarebbe stato poi così male. C'erano le due matricole che cercavano un terzo per dividere le spese. C'era Boraz, ricchissimo bastardo che non si è fatto più sentire. C'era il mitico Doron, che mi ha invitato a pranzo prima di mostrarmi l'appartamento. C'erano quelli, ed erano molti, che per meno di 12 mesi non se ne parla. E infine c'erano Eran e Shaha, ai quali mi è dispiaciuto dire di no. <br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEpEH6lyAPbH1TA8VGfVStQ_iA0jkNIXDIUTpFnVPfLpH3apYYs3BhTqsg6OHi-_4SuhNW-j5hhZhklX5Csz1_-Fc3PevrPV3qWcXWwaCN1R6gCqFts4qaZM98IRWj5M9CcCX6Zg/s1600-h/18102007%231.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEpEH6lyAPbH1TA8VGfVStQ_iA0jkNIXDIUTpFnVPfLpH3apYYs3BhTqsg6OHi-_4SuhNW-j5hhZhklX5Csz1_-Fc3PevrPV3qWcXWwaCN1R6gCqFts4qaZM98IRWj5M9CcCX6Zg/s200/18102007%231.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5125580739986910066" /></a><br />E' stata una lunga ricerca, con momenti tendenti asintoticamente alla disperazione, ma anche con situazioni divertenti e paradossali. Ho girato Haifa in lungo e in largo e ho conosciuto meglio i suoi quartieri. Ora conosco i nomi delle vie e non mi perdo (quasi) più. Ho conosciuto persone così disponibili a capire la mia situazione di studente all'estero per sei mesi, con nessuna conoscenza dell'ebraico, non particolarmente ricco, che per Natale quasi quasi gli brucerei la macchina, brutti figli di puttana. Ho conosciuto però anche delle persone stupende, che con ogni probabilità diventeranno amici, e nei loro sorrisi sinceri leggo la voglia di incontrare la mia cultura e ascoltare quello che ho da raccontare. <br /><br />E poi sono comparsi Tomi e Anna e ho capito che finalmente avrei avuto una casa. Una stanza tutta mia. Senza la vista mozzafiato che avevo fin'ora, ma in compenso nel quartiere più bello di Haifa, più vicino all'università rispetto a prima, a due passi da Kikar Sefer, la piazza attorno alla quale si trovano numerosi bar e ristoranti, uno dei centri della vita notturna. Ho la connessione ad internet e la lavatrice (mia vera preoccupazione di queste settimane) e un po' alla volta riuscirò a personalizzare questo mio spazio. Qualcuno può prestarmi un tavolo?<br /><br />Dei miei coinquilini vi parlo un'altra volta. La prima impressione è ottima ma prima di buttarmi in giudizi spassionati preferisco aspettare qualche giorno. Vi dico solo che sono di Budapest e come me si fermeranno qui fino alla fine di febbraio. Loro fanno parte della International School e hanno già un giro di amicizie non guasta assolutamente. Ieri sera eravamo ad una festa a casa di una loro amica. C'erano ungheresi, spagnoli, un polacco, un canadese, un paio di israeliani, una tedesca, una danese, e il sottoscritto munito di bottiglia di birra goldstar da 0,50. Ho la vaga sensazione che tutto ciò mi ricordi qualcosa...Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-91220251334270106732007-10-15T14:28:00.000+02:002007-10-15T15:24:53.906+02:00Piccole abitudini quotidianeInutile negarlo, nonostante le mille piccole differenze tra lo stile di vita italiano e quello israeliano, rimango pur sempre un italiano all'estero e quindi cerco di non negarmi alcuni "fondamentali" quotidiani dell'italian way of life. Primo tra tutti il caffè dopo pranzo. Le mie abitudini alimentari si stanno piano piano adattando alla cucina locale. Comincio ad apprezzare i cibi della mensa anche se alle volte scelgo delle combinazioni di pietanze che sorprendono chi mi sta servendo; mi guardano con una faccia come per dire: contento tu. Altre volte invece, dopo aver riempito il piatto con varie cose, raggiungendo una quantità soddifacente di cibo, mi viene chiesto: "Tutto qui? Sicuro che non mangi altro?". Da un lato mi sento ferito nel mio orgoglio di mangione senza fondo, dall'altro faccio la figura di chi vuole mantenere un contegno (vista la pancia) e me ne vado al mio tavolo con il vassoio in mano ridacchiando sotto i baffi...<br /><br />Ma veniamo al caffè. Le paroline magiche sono: Ahad espresso, katzar, b'vakashà. Ormai ordino il mio caffè in ebraico (quasi) con disinvoltura e un po' alla volta le cameriere del Greg Café (a detta di tutti il miglior bar dell'università) hanno capito che quando dico ristretto (katzar = corto) intendo dire mooolto ristretto. Con un meccanismo di prove ed errori sono riuscito ad ottenere un caffè molto simile a quello italiano. Ogni giorno prendo la mia tazzina e mi siedo ad uno dei tavolini esterni del Greg, sotto il porticato dell'università. Tutto questo ha una sua evidente ritualità alla quale mi risulta difficile rinunciare. Sono solo cinque minuti ai quali però non viene attribuito da parte degli israeliani lo stesso valore che hanno per me. Spesso quindi sono da solo. Ma almeno in questo piccolo rito, la solitudine non mi dispiace affatto. Come John Goodman ne Il Grande Lebowski: "Io resto qui, a bere il mio caffè, a gustare il mio caffè...".Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-49116669903041820152007-10-06T23:17:00.000+02:002007-10-06T23:34:47.280+02:00Risponditi da solo, hai tutti gli elementi per farlo...Con la sua frase per me più famosa, voglio ricordare la prof. Paola Montanari, mia insegnante di matematica al liceo che se ne è andata in questi giorni. Di lei mi ricordo le camicette a fiorellini, il modo in cui reggeva il registro mentre entrava in classe e i suoi modi educati e materni. Di me ricordo l'incorreggibile disordine mentale (che tutt'ora persiste), il quaderno di matematica fatto di fogli sparsi e la paura delle sue interrogazioni. E c'è ancora chi puntualmente mi ricorda che le formule di prostaferesi noi non le abbiamo mai studiate, ma che in fondo i miei problemi avrei potuto risolverli anche in altro modo. Dopotutto, ho tutti gli elementi per farlo.<br /><br />Arrivederci Prof. <br /><br />AlbertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-30961041142312747892007-09-23T08:58:00.000+02:002007-09-23T09:50:04.187+02:00Yom KippurVi confesso che ero tentato di lasciare bianco questo spazio, scrivendo solo il titolo del post, per cogliere davvero l'essenza di <a href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Yom_Kippur&oldid=10996900" target="_blank">Yom Kippur</a>, una delle più importanti feste ebraiche. Nessuna parola per descrivere come il mondo qui si paralizzi per ventiquattro ore, per cogliere il silenzio che regnava ieri in città. Yom Kippur è un momento per riflettere sulle proprie azioni durante l'anno appena trascorso e chiedere perdono per i propri errori. Colgo quindi l'occasione per chiedere scusa a tutte le persone che durante quest'anno hanno sopportato la mia proverbiale scarsa puntualità, che hanno convissuto con il mio egoismo e la mia eterna indecisione, che hanno deciso di non allontanarmi da loro nonostante la mia pigrizia e la mia poca determinazione. Mi scuso ovviamente anche per i post troppo prolissi di questo blog, alle volte davvero troppo lunghi (e noiosi?) per essere apprezzati (per una volta non si tratta di captatio benevolentiae). Insomma, mi scuso un po' per tutto.<br /><br />Concludo citando Bradley Burston, un giornalista che su <a href="http://www.haaretz.com/" target="_blank">Ha'aretz</a> tiene una rubrica di opinione chiamata "A Special Place in Hell", che ho cominciato a leggere con discreta regolarità.<br /><br />"It is Yom Kippur. It is time to lay anger aside. It is time [...] to shelve slander, scorn, ridicule, and baseless hatred. <br /><br />It is Yom Kippur. [...] It is time to let individuals be alone with their God, and, at least this one day of the year, to accord that relationship the respect it deserves. <br /><br />I ask forgiveness for allowing the meanness in me, the evil inclination in me, the wicked streak in me, to ridicule, hound, and bury the good. <br /><br />I ask that readers forgive me my excesses. I invite our readers to take this opportunity, and offer apologies of their own".<br /><br />G'mar Hatima Tova!<br /><br />AlbertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-24414307332515712752007-09-20T14:37:00.000+02:002007-09-20T15:41:39.264+02:00Bitahòn, ovvero sicurezza...La sicurezza personale in Israele è senza dubbio un concetto complesso. Partendo dal presupposto che l'immagine che arriva in italia di questo paese è piuttosto distorta, va comunque detto la situazione geografica e soprattutto politica di Israele impone alla gente che vive qui delle regole e dei controlli che in Europa sono sconosciuti. Come qualcuno di voi già sa, ogni mattina, quando arrivo all'università, all'entrata dell'edificio dove lavoro l'agente di sicurezza che sta sulla porta mi chiede di aprire lo zaino e, constatata l'assenza di oggetti pericolosi (armi, esplosivo, etc...) mi passa il metal detector dietro la schiena e poi mi lascia entrare. Ormai ci ho fatto l'abitudine e la cosa non mi pesa affatto, dopotutto è la regola. Capita poi che se esco solo per qualche minuto, quando poi rientro non vengo sottoposto a nessun controllo. La stessa procedura avviene all'entrata di alcuni negozi, supermercati, centri commerciali, cinema, bar, etc... Strano però che (visti i numerosi precedenti) sugli autobus e sugli sherut non avvenga nessun tipo di controllo. C'è anche gente che evita di prendere l'autobus e predilige lo sherut perché considerato più sicuro. Ammetto di farlo anch'io ogni tanto. Va anche detto però che ad Haifa l'atmosfera è un pochino più rilassata che in altre zone del paese e che in città si respira regolarmente un'aria di normalità. Appena avrò l'occasione di visitare altre città, come Tel Aviv o Gerusalemme, saprò dirvi che aria tira da quelle parti. <br /><br />Si fa presto l'abitudine anche alla vista di persone che girano armate. Oltre agli agenti di sicurezza e alla polizia regolare, si vedono giovani soldatelli muniti di mitraglioni più grandi di loro stravaccati nei parchi o alla fermata dell'autobus. E' comunque tutta gente che le armi le usa (ma speriamo che non le usi) per lavoro. Queste armi vengono portate con svogliatezza, con indolenza, ma sono comunque lì a testimonianza di uno stato di non completa tranquillità. Escludo da questa analisi i rambo-agenti appartenenti a corpi di vigilanza privata, sicuramente affetti da invidia del pene, che mostrano i loro ferri con orgoglio insieme ad altri mille orpelli come ricetrasmittenti, cellulari, muscoli, tatuaggi e facce dure ben sbarbate. Ma questi figuri esistono anche in Italia e non fanno storia.<br /><br />Non riesco ancora a capire però se tutti questi controlli derivino più dalla percezione continua di un pericolo o dalla volontà delle autorità politiche (e anche universitarie, visto che qui i controlli vengono effettuati da un corpo privato dell'università) di far sentire le persone sicure e protette. In altre parole, questi controlli dovrebbero impensierirmi o tranquillizzarmi? In questo periodo sortiscono entrambi gli effetti. Quando guardo gli agenti fare il loro lavoro con l'indolenza tipica che chi svolge un'attività di routine mi chiedo se essi si aspettino veramente di trovare prima o poi qualcosa di sospetto in qualche borsa, se ogni tanto hanno paura anche loro, se il pericolo esista. Io mi auguro di non scoprirlo.<br /><br />Alberto<br /><br />PS: poco fa, durante una pausa, stavo per sedermi su un muretto all'esterno del mio edificio quando mi sono accorto che stavo per appoggiare il sedere su un proiettile di carabina dimenticato lì da chissà chi. Ho chiamato la guardia che se ne stava tranquilla seduta sul suo sgabellino all'ingresso e gli ho mostrato l'oggetto suppostiforme e luccicante. Con tranquillità, se l'è infilato in tasca per poi mostrarlo ai suoi colleghi dell'altra guardiola. Commentavano e ridevano. Ehehehe...<br />Questo fatto ha motivato il post di oggi. Ho pensato: sicurezza... si, sicurezza... sicurezza un paio di...Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-70469448177518666542007-09-15T22:43:00.000+02:002007-09-15T23:19:37.627+02:00Smarrimento temporale (e temporaneo)E' passata poco più di una settimana dal mio arrivo in terra di Israele e da subito ho dovuto imparare che qui il tempo viene scandito secondo regole piuttosto diverse da quelle vigenti in Italia. Non mi riferisco al ritmo del lavoro, né alle due o tre lunghissime giornate passate qui a casa in solitudine che sembravano non avere fine. Sto parlando di differenze relative a quelle convenzioni che fin da piccoli ci vengono insegnate e che per molti di noi (me incluso) costituiscono delle certezze alle quali ogni tanto ci si aggrappa. Natale è sempre lo stesso giorno, il 25 dicembre. Lo stipendio arriva il 27 del mese e a scuola la campanella suona alle otto. Trenta dì conta novembre e via discorrendo...<br /><br />Ma non in Israele. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5fcYDJ3Cbq-YCYytuGLkrX8wArBwaAQsRDzDq6asE1TzNZ1upKBMruCzarJ8f_O5pLOlDzx334njYtALusCAogGJmBw_98MtdUDllOfaLz4zBUNxc2VLpb64ogB5XZgHqx9a8Qg/s1600-h/images.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5fcYDJ3Cbq-YCYytuGLkrX8wArBwaAQsRDzDq6asE1TzNZ1upKBMruCzarJ8f_O5pLOlDzx334njYtALusCAogGJmBw_98MtdUDllOfaLz4zBUNxc2VLpb64ogB5XZgHqx9a8Qg/s200/images.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5110542235820185874" /></a><br /><br />Tutti voi ormai sanno che nei giorni scorsi c'è stato il capodanno ebraico e che quindi qui l'anno inizia a settembre. La settimana lavorativa qui inizia la domenica e finisce il giovedì, visto che è il sabato ad essere il giorno di festa. Anche questo alcuni di voi già lo sapevano. Pochi sanno invece che qui il giorno inizia ufficialmente al tramonto, quindi adesso è già domani. Ma questo non causa grossi problemi alla vita quotidiana, a meno che non si sia ebrei ortossi o che si voglia prendere un autobus di venerdì sera.<br />Ma l'ultima news in termini di sconvolgimento delle mie poche certezze è arrivata poco fa con una mail della mia prof israeliana, che molto gentilemnte mi ha salvato da smarrimento ed imbarazzo nella mattinata di domani e ha allungato di un'ora una delle mie attività preferite.<br /><br />STANOTTE QUI RITORNA L'ORA SOLARE! <br /><br />E quindi, fino al 28 ottobre avremo la stessa ora italiana! Olè!<br />Questo mi fa pensare ad una mattina nebbiosa a Padova, ai cancelli chiusi della facoltà di psicologia e ad un barista che mi accoglie con un sorriso ironico stampato sulle labbra... <br />E non dite che questo post lascia il tempo che trova.<br />Laila tov.<br /><br />AlbertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-63306280345263630522007-09-15T00:23:00.000+02:002007-09-15T01:25:09.097+02:00Venerdì italianoStamattina sono uscito di casa con i migliori propositi. Volevo fare un giretto rapido all'Istituto Italiano di Cultura, giusto per farmi conoscere e per prendere contatti con gli italiani residenti, per poi tornare a casa e dedicare il pomeriggio allo studio. La mia visita all'istituto si è però prolungata per quasi tutta la mattinata; ho conosciuto Edoardo (il responsabile), Antonella e Gianmaria, i quali mi hanno dato delle preziose dritte sulla vita ad Haifa e mi hanno invitato a partecipare alle loro attività, facendomi sentire un po' più a casa. Unscito dall'istituto, sempre in compagnia dei miei migliori propositi, mi sono diretto verso un McDonalds (ebbene sì... ma mi giustifico dicendo che oggi era quasi tutto chiuso) per un pasto rapido prima di tornare a casa. Ma chi mi trovo in coda davanti a me? Chi? Chi se non Filippo e Rosanna, italians abroad come me, in visita alla città per un solo giorno? Filippo lavora per una società italiana che nel sud di Israele construisce metanodotti. Rosanna, la sua ragazza, è qui in visita per qualche settimana. <br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg87kaartj2xhAWBsp4KVaAwZhexB92H53oS9JO3HkKHqivV-FXrDe2mTunw1zJz7U7pFSnp798Km9nxiJElljjycbSnJrfJ9AIls1JMWI7MGsxyTTDYYMQ0xHzZNOVY36-QqimEA/s1600-h/4689.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg87kaartj2xhAWBsp4KVaAwZhexB92H53oS9JO3HkKHqivV-FXrDe2mTunw1zJz7U7pFSnp798Km9nxiJElljjycbSnJrfJ9AIls1JMWI7MGsxyTTDYYMQ0xHzZNOVY36-QqimEA/s200/4689.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5110202606986287362" /></a> Mi presento, pranziamo insieme, e subito nasce quella simpatia tipica degli italiani all'estero. Decido di offrire loro la mia scarsa (ma efficace) conoscienza della città in cambio di una giornata da turista con loro. E loro accettano. Insieme abbiamo visitato la colonia tedesca, un quartiere in simpatico stile crucco nella parte bassa della città, ora sede di ottimi ristoranti di vario genere. Poi ci siamo diretti verso Carmel e, dopo un tentativo fallito di visitare il tempio Bahai, vero e quasi unico simbolo architettonico della città, ci siamo diretti verso il convento carmelitano di Stella Maris, dove c'è la grotta di Elia. Si dice che in questa spelonca, che ora si trova all'interno di una chiesetta cristiana, si fosse rifugiato il profeta Elia in fuga da non mi ricordo chi, e che la grotta sia luogo di pellegrinaggio fin dall'antichità, come testimoniano le numerose iscrizioni in varie lingue antiche sulle pareti della grotta. Stella Maris offre inoltre un panorama spettacolare sulla città. Dopo questa visita culturale ci siamo separati e ci siamo dati appuntamento la sera per cenare insieme. Abbiamo cenato in un ristorante che cucina principalmente crostacei e frutti di mare (non molto kosher, vero Rabbi?) in sderot Ben Gurion, nel centro della colonia tedesca. Mangiato e bevuto molto bene e speso relativamente poco (meno di 20 euro). Abbiamo concluso la serata con un caffè insieme a Carmel, nei pressi del loro albergo. Poi ci siamo salutati con la promessa di tenerci in contatto e io mi sono avviato verso il Bear Pub per una pinta di Guinness in solitaria prima di tornare a casa e scrivere questo post lungo ai limiti della decenza. <br />Forse ho rubato una giornata allo studio, ma sicuramente ho scoperto lati nuovi della mia città adottiva. E vi confesso che Haifa, vista con gli occhi di un italiano curioso, non è davvero niente male.<br />Laila tov a tutti voi.<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-32898630647856629542007-09-11T12:51:00.000+02:002007-09-11T13:05:37.698+02:00Rosh haShana e 11 settembreCome alcuni mi fanno notare, oggi è l'11 settembre. Scombussolato dai cambi nelle mie abitudini e dalle continue novità me ne ero completamente dimenticato. Anche perché qui oggi è un giorno particolare, ossia l'ultimo giorno dell'anno ebraico. Domani sera è Rosh haShana, ossia il capodanno ebraico. La conicidenza con l'11 settembre è solo casuale poiché, come Rabbi Oscar ben mi insegna, il calendario ebraico è di tipo lunare e non solare come il nostro. Inizia quindi l'anno 5768. Ora capisco i Righeira quando cantavano "L'estate sta finendo e un anno se ne va...". Ha molto più senso in Israele che nel resto del mondo... :-) <br />Come augurio per un buon anno, i ristoranti (compresa la mensa universitaria) offrono fette di mela con il miele sopra e tutti si augurano Shanà Tovà!, ossia Buon Anno! Nei prossimi giorni l'università sarà chiusa e quindi dovrò vedere un po' come organizzare il mio tempo. Domani sera però sarò invitato a casa di una collega per il 'cenone'! Chissà cosa si mangia...<br /><br />Shanà Tovà a tutti!<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-18292374616760715392007-09-09T20:07:00.000+02:002007-09-09T20:55:43.290+02:00Primo giorno di scuolaCome è consuetudine da queste parti, nonostante sia domenica, oggi è iniziata per me la settimana lavorativa. E oggi era anche il mio primo giorno all'Università di Haifa. La mattinata è cominciata con il problema di capire quale fosse l'autobus che porta da casa mia alla cima del monte Carmelo, dove l'università ha la sua sede (il 37, per la cronaca). Ma visto che questo Paese riserva ogni giorno delle sorprese, al posto dell'autobus stamattina ho preso uno sherut che fa lo stesso percorso. Spiego. Lo sherut (in ebraico 'servizio') è un pulmino a 10 posti molto utilizzato in Israele sia per gli spostamenti extraurbani che per quelli urbani. E' un servizio privato, simile al taxi, che affianca gli autobus della compagnia nazionale di trasporti (un paio di Sherut sono visibili nella prima foto). Funziona così: tu sei alla fermata dell'autobus aspettando il bus normale e improvvisamente arriva di corsa strombazzante e sfanalante il pulmino che sul vetro anteriore riporta il numero dell'autobus al quale sta rubando i clienti. Se decidi di finanziare l'imprenditoria al posto dello stato, metti fuori una mano e il pulmino si ferma, sali, dai 5 shekel (circa 85 centesimi) all'autista e si riparte a tutta velocità. La scena si ripete per tutte le successive fermate del bus. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUX1iUXxIcXxz9KeU4Bkn6EPs7N0-Ly1L8H2RWRrznCuREoT4jk0AaRd9t11rEHDjxDA8CxvpfeaI1DkZlYYOtu24T1LzoGBR8-eC78675uAjyy9tboJbHf4DVCFBkRuty2JzpMA/s1600-h/4554.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUX1iUXxIcXxz9KeU4Bkn6EPs7N0-Ly1L8H2RWRrznCuREoT4jk0AaRd9t11rEHDjxDA8CxvpfeaI1DkZlYYOtu24T1LzoGBR8-eC78675uAjyy9tboJbHf4DVCFBkRuty2JzpMA/s320/4554.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5108272243784957954" /></a><br />Dopo circa 40 minuti nel traffico più caotico ho raggiunto l'università con un leggero senso di mal di mare causato dalle numerose curve e dalla velocità dello sherut. Ho fatto colazione a cappuccino e brioche e mi sono rimesso a posto lo stomaco. Poi c'è stato il benvenuto all'istituto dove "lavoro", il quale ha un nome lunghissimo ma si abbrevia in CRI (non è la croce rossa!).<br />Il posto è molto fico: è tutto nuovo (vedi foto) e ben organizzato. Peccato che ovunque ci sia l'aria condizionata al massimo: in ufficio ci sono gli stessi gradi che ci sono nel vostro frigo (purtroppo non c'è campanellino che mi offre la Philadelphia) conto i 30 gradi esterni. Il mio intestino in rivolta ringrazia sentitamente. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSAowps9c7FDV4riqwZs6zCIBrqp7eWI3gQrc-jS0Ncq-VJERBa-IUeE_55s1IrCRTTUsOOBAZlCwoWHAZKYDYrRzsJAEFNKAFFlus-OdZDcgNoiunOHrx8KPkAyqGkl7GxSFgoQ/s1600-h/3390.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSAowps9c7FDV4riqwZs6zCIBrqp7eWI3gQrc-jS0Ncq-VJERBa-IUeE_55s1IrCRTTUsOOBAZlCwoWHAZKYDYrRzsJAEFNKAFFlus-OdZDcgNoiunOHrx8KPkAyqGkl7GxSFgoQ/s320/3390.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5108275967521603602" /></a><br />Il primo giorno di scuola è volato tranquillamente, nonostante il lavoro che già mi tocca sbrigare. Fa parte del gioco...<br />Il ritorno a casa ho deciso di farlo servendomi di un autobus regolare (che per la cronaca costa mezzo shekel in più dello sherut!) e l'effetto delle continue frenate, curve, accelerazioni senza motivo, permane tutt'ora... cambiano i mezzi ma gli autisti sono sempre gli stessi criminali...<br />Per domani mi aspetto la stessa storia, e così per tutti i prossimi mesi. Sulla strada che porta all'università si passa per un quartiere (Carmel) che a prima vista mi piace molto, un po' più borghese di quello nel quale vivo (Hadar, del quale vi parlerò), ma sicuramente con più vita. Oltre ad essere più vicino all'università sembra anche un po' più divertente da vivere. Magari ci faccio un pensierino per il futuro...<br />Lehitraòt!<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-50623513018511645792007-09-08T13:07:00.000+02:002007-09-09T21:02:00.238+02:00Shalom shalom!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1QQSYkVenZ0-SIXOawfOEpxinmT2MICS8jYvKy8tBeGEyDH0LmVP9Y8XhqNBvjQN3ilskO1mGYpTrZ7se7626eXFpYRfgbd1TadgiFgf3Utu0NTju9c48wFsEUWHkQFm5leetEQ/s1600-h/4581.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1QQSYkVenZ0-SIXOawfOEpxinmT2MICS8jYvKy8tBeGEyDH0LmVP9Y8XhqNBvjQN3ilskO1mGYpTrZ7se7626eXFpYRfgbd1TadgiFgf3Utu0NTju9c48wFsEUWHkQFm5leetEQ/s200/4581.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5107789334842064882" /></a> Ecco qui un primo post da Haifa. Con questo non sto dicendo che scriverò regolarmente, ma potrebbe essere un buon inizio, nonostante la mia proverbiale pigrizia ed incostanza. Quella che vedete nella foto è la vista dal mio balcone. Non male, vero?<br />In questi giorni fa davvero caldo e quindi me ne sto rintanato in casa il più possibile. Da domani comincia la vita universitaria e quindi mi toccherà sgobbare un po'... uffa, ci stavo così bene in questa atmosfera da simil-vancanza al mare...<br />Adesso ritorno al riposo, dopotutto oggi è shabbat...<br /><br />Lehitraòt!<br /><br />AlbertoAlbertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-32003825725224156862007-01-16T00:22:00.000+01:002007-09-09T21:02:42.234+02:00Nuovi appuntamenti Dillingers<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzKSRkZ48Ou2BE27F_3k1QDBG-fKFtcZwwE9myKO9ukEUfJb653IUDV_KYyPTYC33yM9nfzKWv5JXuYXDQnje7ZdhxQZPW8vVYk8CSIs_9seT5_MDrn0Lxhhmm3OqdAwkgGhsACA/s1600-h/15122006.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzKSRkZ48Ou2BE27F_3k1QDBG-fKFtcZwwE9myKO9ukEUfJb653IUDV_KYyPTYC33yM9nfzKWv5JXuYXDQnje7ZdhxQZPW8vVYk8CSIs_9seT5_MDrn0Lxhhmm3OqdAwkgGhsACA/s200/15122006.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5020567999601985506" /></a><br /><br />Ciao a voi tutti che leggete questo blog, che poi siete un numero inferiore a 5. Tanto perché stasera non avevo proprio niente da fare, ho pensato di ricordarvi i prossimi appuntamenti musicali con i fantastici dillingers.<br /><br />Suoneremo venerdì 2 febbraio alla cantinola<br /><br />e poi probabilmente riprenderà (dalla settimana successiva) il consueto appuntamento con i concerti del venerdì sera alla stalla. Ogni tanto suonano solo fabrizio e marco (come da foto), altre volte anche io e il batterista-percussionista-comicoesilerante-fantasmaformaggino Maurizio.<br /><br />a presto.<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-1155143445481779212006-08-09T19:06:00.000+02:002007-09-09T21:03:17.033+02:00Per chi non si accontentaSalve a tutti. Più che un blog questo sembra un calendario dei concerti dei dillingers. Aggiungo qui le prossime date dei concerti, se qualcuno fosse interessato a venire.<br /><br />12 agosto: parco masere, Pelugo, ore 20.30 (Mentre noi suoniamo voi mangiate)<br />19 agosto: Pafsang, Villa Rendena. Rassegna di tutti i gruppi rock delle giudicarie. Un gran bordello. Orario da definire.<br /><br />Se fate i bravi fra un pochino pubblicherò le foto del concerto di domenica scorsa al Rifugio Trivena.<br /><br />Saluti.<br /><br />a.Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-1147368696297353312006-05-11T19:12:00.000+02:002007-09-09T21:03:42.417+02:00CONCERTI DILLINGERSEcco qui le prossime date della Rock Band più strabiliante del momento: poi non dite che non vi avevo avvisato...<br /><br />I Dillingers suoneranno a:<br /><br />Tione, Sabato 13 Maggio 2006, ore 21, Capannone a Sesena, Rassegna di gruppi musicali.<br /><br />Trento, Mercoledì 24 Maggio 2006, ore 15, Cortile interno della Facoltà di Lettere, Festa Erasmus.<br /><br />Agrone, Sabato 17 Giugno 2006, ore 22, Festa di Agrone.<br /><br />Preore, Festa al Parco al Poz, data da definire.<br /><br /><br />Volete che i Dillingers suonino per voi? Conoscete un posto dove questi diavolacci del Rock n' Roll potrebbero esibirsi? Rispondete a questo post!Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-27694211.post-1147367281288770702006-05-11T18:55:00.000+02:002006-05-11T19:08:01.300+02:00Un saluto festoso a tuttiBene bene... comincia qui l'avventura di questa pagina all'interno della quale non so ancora bene cosa metterci. Pensieri, riflessioni, commenti, commenti ai commenti, si vedrà... ormai avere un blog va proprio di moda e quindi ci dovevo essre anch'io. Alcuni miei amici (vedi la barra laterale) ci sono arrivati prima di me, e anche con buon profitto a quanto pare (complimenti a Lore e all'UdMR)... e poi dicono che sono io l'homo technologicus... tsé...<br /><br />Eccomi qui dunque, reduce da passate esperienze pre-bloggistiche conclusesi fin troppo in fretta (Alberto in Hamburg), ma che se ben ricordo avevano ricevuto qualche (seppur limitato) apprezzamento. Speriamo di ripetere senza ripetermi e anche di migliorare. Speriamo...<br /><br />Concludo ringraziando chi avrà la voglia di leggere questi messaggi e di lasciare, magari, un segno del proprio passaggio.<br /><br />Si parte!Albertohttp://www.blogger.com/profile/10018325944714842012noreply@blogger.com4