La volta scorsa si parlava del ragazzo di Verona ucciso a calci e pugni per aver rifiutato una sigaretta. A commettere quel gesto erano stati quattro esponenti in qualche modo connessi ai movimenti giovanili di estrema destra. I media però hanno fatto notare che l'aggressione NON AVEVA MATRICE POLITICA.
Qualche giorno fa una banda (una volta l'avrebbero chiamata squadraccia) munita di spranghe, assi e sciarpe per coprire il viso ha perpetrato un'azione "punitiva" in un quartiere multietnico della capitale. Si dice che la questione riguardasse una storia di borseggio, di soldi non restituiti, di questioni di quartiere. Sta di fatto però che la banda è fuggita nel nulla lasciandosi alle spalle vetrine spaccate, qualche lesione e un bel po' di terrore xenofobo. Anche qui qualcuno ci ha tenuto molto a puntualizzare che l'aggressione NON AVEVA MATRICE POLITICA.
Oggi all'Università di Roma un ragazzo appartenente ai collettivi di sinistra è stato accoltellato da qualcuno che evidentemente non la pensava come lui. A quanto pare stava manifestando contro un'assemblea di un ormai noto movimento di estrema destra. Sto solo aspettando che qualcuno trovi una qualche interpretazione alternativa a quella autoevidente per questo fatto. Aspetto che poi qualche giornale riferisca che l'aggressione alla Sapienza NON AVEVA MATRICE POLITICA.
Quanto tempo ci vorrà prima che la gente apra gli occhi?
In qualsiasi luogo vi troviate, sappiate che, leggendo questa pagina, avrete appena oltrepassato una frontiera.
27 maggio 2008
05 maggio 2008
Di tutta l'erba un fascio
Un governo in fieri che include esponenti politici di un partito razzista e xenofobo. Una campagna elettorale incentrata sul tema della sicurezza, o meglio della insicurezza, vera o presunta, delle nostre città. Il nuovo sindaco di Roma accolto dal saluto romano di tante persone. E poi, qualche giorno fa, un ragazzo ridotto in fin di vita per aver rifiutato una sigaretta. Non sono io a dirlo, bensì fonti di informazioni molto più autorevoli, che le persone responsabili di questo immotivato e brutale pestaggio appartengono allo stesso movimento di estrema destra che salutava Alemanno nel giorno della sua elezione. Forse non brillo di originalità se mi permetto di connettere i due avvenimenti, ma è il silenzio dei cittadini e soprattutto della nostra classe politica che mi muove ad esperimere qui la mia rabbia e la mia inquietudine. E' l'indifferenza delle persone che giustiustifica un ulteriore messaggio. Non si tratta ormai di casi isolati, ogni giorno i qutidiani riportano avvenimenti che documentano il preoccupante spostamento verso una cultura dell'impunità nei confronti dei vincitori, a prescindere da cosa essi facciano. Il fatto che le elezioni politiche, ed in alcuni casi anche le amministrative, siano state vinte dal centro-destra non giustifica affatto atti di violenza o di mancato rispetto. In ogni braccio alzato, in ogni aggressione, si rispecchia la non-cultura vigliacca di chi agisce perché è consapevole dell'indifferenza (per non dire compiacenza) di chi è al potere. Ma dopotutto non si può pretendere che chi è stato eletto si lanci contro i propri elettori. Ma l'opposizione invece cosa fa? Tace. O quando parla fa davvero cadere le braccia. Come D'Alema che, in uno sforzo bipartisan, si lancia in un moto di supporto verso Calderoli e la sua maglietta anti-islam. Ed i media, che dovrebbero esssre "i cani da guardia del padrone" cosa fanno? Commentano senza sbilanciarsi più di tanto. Non si capisce se le foto (agghiaccianti) della festa per l'elezione del sindaco della capitale siano di condanna, di testimonianza o di supporto. E il popolo cosa fa? Si gira dall'altra, forse per paura o forse per puro disinteresse, abituato ormai a pensare che non ci sia davvero niente da fare, rassegnato ormai alla distanza incolmabile che viene percepita tra classe politica e cittadini. Con l'indifferenza con la quale si porge una sigaretta ad uno sconosciuto.
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