05 maggio 2008

Di tutta l'erba un fascio

Un governo in fieri che include esponenti politici di un partito razzista e xenofobo. Una campagna elettorale incentrata sul tema della sicurezza, o meglio della insicurezza, vera o presunta, delle nostre città. Il nuovo sindaco di Roma accolto dal saluto romano di tante persone. E poi, qualche giorno fa, un ragazzo ridotto in fin di vita per aver rifiutato una sigaretta. Non sono io a dirlo, bensì fonti di informazioni molto più autorevoli, che le persone responsabili di questo immotivato e brutale pestaggio appartengono allo stesso movimento di estrema destra che salutava Alemanno nel giorno della sua elezione. Forse non brillo di originalità se mi permetto di connettere i due avvenimenti, ma è il silenzio dei cittadini e soprattutto della nostra classe politica che mi muove ad esperimere qui la mia rabbia e la mia inquietudine. E' l'indifferenza delle persone che giustiustifica un ulteriore messaggio. Non si tratta ormai di casi isolati, ogni giorno i qutidiani riportano avvenimenti che documentano il preoccupante spostamento verso una cultura dell'impunità nei confronti dei vincitori, a prescindere da cosa essi facciano. Il fatto che le elezioni politiche, ed in alcuni casi anche le amministrative, siano state vinte dal centro-destra non giustifica affatto atti di violenza o di mancato rispetto. In ogni braccio alzato, in ogni aggressione, si rispecchia la non-cultura vigliacca di chi agisce perché è consapevole dell'indifferenza (per non dire compiacenza) di chi è al potere. Ma dopotutto non si può pretendere che chi è stato eletto si lanci contro i propri elettori. Ma l'opposizione invece cosa fa? Tace. O quando parla fa davvero cadere le braccia. Come D'Alema che, in uno sforzo bipartisan, si lancia in un moto di supporto verso Calderoli e la sua maglietta anti-islam. Ed i media, che dovrebbero esssre "i cani da guardia del padrone" cosa fanno? Commentano senza sbilanciarsi più di tanto. Non si capisce se le foto (agghiaccianti) della festa per l'elezione del sindaco della capitale siano di condanna, di testimonianza o di supporto. E il popolo cosa fa? Si gira dall'altra, forse per paura o forse per puro disinteresse, abituato ormai a pensare che non ci sia davvero niente da fare, rassegnato ormai alla distanza incolmabile che viene percepita tra classe politica e cittadini. Con l'indifferenza con la quale si porge una sigaretta ad uno sconosciuto.

3 commenti:

Lorenzo ha detto...

Orpo, hai scelto un bel tema impegnato per il tuo "ritorno"... ma non rischiamo di, come titoli tu, fare di tutta l'erba un fascio. Voglio dire, calma, secondo me, con l'avvicinare l'aggressione di Verona all'elezione di Alemanno a sindaco di Roma, e al suo modo di pensare. Sicuramente il problema "razzismo" esiste anche in Italia, così come il problema "neo-fascismo", su questo proprio non ci piove e concordo sul fatto che nessuno si stia muovendo seriamente; come ho già scritto trovo vergognoso che la Lega sia al governo (e per di più pare con addirittura 4 ministri!), per me non dovrebbe nemmeno essere rappresentata in Parlamento, perché la Lega è un partito xeonofobo e razzista, nonostante Silvio asserisca che sono dei pazzerelli che usano un linguaggio un attimo colorito e nulla più; sicuramente in Europa non ci sono partiti del genere al potere, ma a noi piace distinguerci, no?

Alberto ha detto...

Come direbbe il nano pelato, "sono stato capito male" :-). O meglio, forse è necessaria un mio chiarimento in risposta al messaggio di Lorenzo. Quello che cercavo di fare è identificare una specie di parallelismo tra saluti romani ed indifferenza/compiacenza del neo-eletto e pestaggio veronese ed indifferenza/silenzio del popolo. Con un pizzico di condanna nei confronti dei media e dell'opposizione taciturna.
E poi, come dice il titolo, ogni tanto credo che sia giustificabile fare di tutta l'erba un fascio. Se non altro per una spinta riduzionistica. E poi, cercando di non prenderci in giro da soli, questi macabri personaggi meritano davvero che si perda tanto tempo per creare delle distinzioni? Sarò qualunquista (come mi ha detto la Fabi), ma io in un braccio teso continuo a vedere un potenziale picchiatore.

Anonimo ha detto...

Caro Alberto, ma dove sei finito?! Non e' che da oltreconfine non ti fa piu' voglia di tornare? Lo so che li' ad Haifa e' estate e le "belle ragazze" pullulano in abiti succinti, ma suvvia, sentiamo la tua mancanza....